Il nome Achille ha origini pregreche, talmente antiche che il significato è alquanto incerto. Secondo l'ipotesi più diffusa, dovrebbe derivare dalle due parole tachýs (=veloce) e lychòs (=lupo) con il significato di veloce come un lupo.
La velocità era appunto una delle tante doti fisiche dell'eroe greco Achille [nell'immagine, interpretato da Brad Pitt nel film Troy], figlio mortale della ninfa marina Teti che, paventandone la morte in guerra, ancor bambino lo immerse nelle acque del fiume infernale Stige che lo avrebbero reso invulnerabile ad ogni arma: Teti teneva il pargolo per il tallone, che quindi non si bagnò e restò l'unico punto debole dell'eroe. Secondo una versione del mito, fu Peleo, il padre, a strappare il bambino dalle mani della madre prima che potesse immergerlo completamente, temendo che essa volesse annegarlo; da questa versione, deriva un'altra possibile etimologia del nome di Achille, che potrebbe significare senza labbra (dal prefisso privativo a- e dal vocabolo cheilos=labbro), poiché Teti, infuriata, lasciò Peleo ed il figlio per tornare a vivere nel mare e quindi non allattò mai il figlio. Cresciuto ed accresciutasi la fama della sua invulnerabilità, Achille partì controvoglia per la guerra di Troia, ma si affermò come il miglior guerriero nelle schiere greche, finché non venne colpito proprio al tallone da una freccia scagliatagli dal pavido Paride. "Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta": così si apre l'Iliade di Omero, che si conclude con i funerali del troiano Ettore, ucciso e straziato da Achille per vendicare la morte dell'amato amico Patroclo.
Altre ipotesi sull'origine del nome lo riconducono ad un aggettivo del greco antico che significherebbe bruno, scuro, oppure lo fanno derivare dalle voci akhos (=dolore) e laos (=popolo, esercito) con il significato, anch'esso riconducibile alla figura dell'eroe mitologico, di [colui che procura] dolori a molti.
La velocità era appunto una delle tante doti fisiche dell'eroe greco Achille [nell'immagine, interpretato da Brad Pitt nel film Troy], figlio mortale della ninfa marina Teti che, paventandone la morte in guerra, ancor bambino lo immerse nelle acque del fiume infernale Stige che lo avrebbero reso invulnerabile ad ogni arma: Teti teneva il pargolo per il tallone, che quindi non si bagnò e restò l'unico punto debole dell'eroe. Secondo una versione del mito, fu Peleo, il padre, a strappare il bambino dalle mani della madre prima che potesse immergerlo completamente, temendo che essa volesse annegarlo; da questa versione, deriva un'altra possibile etimologia del nome di Achille, che potrebbe significare senza labbra (dal prefisso privativo a- e dal vocabolo cheilos=labbro), poiché Teti, infuriata, lasciò Peleo ed il figlio per tornare a vivere nel mare e quindi non allattò mai il figlio. Cresciuto ed accresciutasi la fama della sua invulnerabilità, Achille partì controvoglia per la guerra di Troia, ma si affermò come il miglior guerriero nelle schiere greche, finché non venne colpito proprio al tallone da una freccia scagliatagli dal pavido Paride. "Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta": così si apre l'Iliade di Omero, che si conclude con i funerali del troiano Ettore, ucciso e straziato da Achille per vendicare la morte dell'amato amico Patroclo.
Altre ipotesi sull'origine del nome lo riconducono ad un aggettivo del greco antico che significherebbe bruno, scuro, oppure lo fanno derivare dalle voci akhos (=dolore) e laos (=popolo, esercito) con il significato, anch'esso riconducibile alla figura dell'eroe mitologico, di [colui che procura] dolori a molti.
Per l'onomastico, generalmente si fa riferimento alla variante Achilleo, più fedele all'originale greco Achilleús: può essere festeggiato il 12 maggio (in ricordo di sant'Achilleo martire) oppure il 15 dello stesso mese (in memoria di sant'Achilleo vescovo in Tessaglia).
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