domenica 10 gennaio 2010

Tanto per dire...

Molti dei nomi propri in uso ancora oggi in Italia sono di derivazione latina. I latini di condizione libera usavano appellarsi con tre nomi: un praenomen, che era un vero e proprio nome personale ed era scelto dal padre per il primogenito all’interno di una gamma non più ampia di una ventina di praenomina (i più comuni erano i proverbiali Tizio, Caio e Sempronio, mentre uno dei pochi di moda ancor oggi, dopo più di duemila anni, era Marco), mentre spesso ai secondogeniti ed ai figli minori veniva assegnato un semplice numerale (tipo Secondo, …, Sisto, Settimio, Ottavio); al praenomen seguiva il nomen, ovvero il gentilizio, il nome della gens (ovvero la tribù) da cui l’individuo discendeva (ad esempio Giulio, Fabio o Valerio, ed altri di ascendenza etrusca, spesso ispirati ad una caratteristica fisica o all’attività del capostipite); seguiva ancora il cognomen, che, all’interno di una gens, individuava una più ristretta famiglia. In epoca più tarda, comparvero i supernomina, dei veri e propri soprannomi individuali (magari derivanti da una particolare vittoria o impresa), ed i patronimici (tipicamente dei gentilizi con suffisso in –ano, come Giuliano o Fabiano), che venivano assunti come supernomina quando l’individuo veniva adottato ed assumeva per intero il nome del padre adottivo, conservando solo nel patronimico una traccia della famiglia d’origine.
L'avvento del cristianesimo allargò notevolmente l’onomastica italica, introducendovi i tanti nomi ebraici presenti nei testi sacri cristiani (da Adamo a Simone e Giovanni), nonché l’uso di perpetuare i nomi dei primi santi, che, visto il bacino di diffusione della nuova fede, spesso avevano nomi di battesimo tratti dal greco, dall’egiziano o dal fenicio (si pensi ad esempio a Stefano, Agnese o Lucia).
Una vera e propria invasione di nuovi nomi si ebbe alla caduta dell’Impero romano con le invasioni barbariche, che portarono in Italia nomi di origine celtica o slava, ma soprattutto germanica (moltissimi dei quali, tipicamente, avevano un significato tratto dal linguaggio militare, come Guglielmo o Ludovico). Con il Rinascimento e la riscoperta degli studi classici, infine, divennero di gran moda i nomi della tradizione greco-romana, soprattutto mitologici (da Oreste ad Ercole o Diana), che fino ad allora magari erano stati dimenticati perché in dissonanza con la fede cristiana.
Naturalmente, negli ultimi due millenni, non mancarono mai di essere introdotti nell’uso nomi al di fuori di questi semplici schemi, legati a personaggi storici (da Dario, re persiano, a Napoleone) o letterari: in particolare, molti poeti e romanzieri s’impegnarono a coniare nuovi nomi per eroi ed eroine, mescolando un po’ di fantasia a modelli noti (come nel caso del dannunziano Ornella). Ed un elenco serio di nomi oggi non potrebbe tralasciare i tanti nomi dal sapore esotico o straniero, introdotti in Italia dalla globalizzazione e dai flussi migratori e che, talvolta, nascondono nomi tradizionalissimi (si pensi all’inglese Joseph o all’arabo Youssef, che rimandano entrambi a Giuseppe).

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Dopo questo fin troppo stringato excursus storico sull'onomastica italiana, veniamo al fine di questo blog, che è quello di raccogliere in una serie di post tutte le notizie e tutti gli appunti che (per pura e genuina passione personale) finora ho raccolto sui nomi propri, sulla loro origine e sul loro significato.
I post sono raccolti in rigoroso (!) ordine alfabetico, quindi, visto il loro numero sempre più crescente, il consiglio è di muoversi nel blog attraverso gli indici a sinistra.
Il blog continua a espandersi ed aggiornarsi: dopo aver preso in esame i nomi più comuni, di settimana in settimana sto inserendo l'analisi di quelli lasciati indietro perché rari o magari caduti in disuso, aggiornando le note su quelli già presi in esame perché c'è sempre qualcosa da aggiungere, rivedendo errori, refusi e dati.
Ogni segnalazione è ben accetta. E se avete da aggiungere la vostra, sentitevi in dovere di farlo.
Edgar

venerdì 29 agosto 2008

Abbondio, Abbondanza

Il nome Abbondio deriva dall'aggettivo latino abundus (=abbondante, pieno) ed ha assunto in ambito cristiano il significato di abbondante [in doni dello Spirito], ricco [di grazia].
In passato era mediamente diffuso, soprattutto in Lombardia ed in particolare nel Comasco, dato che sant'Abbondio vescovo (sec. V, festeggiato il 31 agosto) è l'amato patrono della città lariana. Probabilmente, proprio in virtù del forte legame di questo nome con il territorio dove il Manzoni aveva ambientato il proprio romanzo, egli scelse di battezzare don Abbondio il suo pavido curato, uno dei personaggi certo più memorabili de I promessi sposi.
Meno comuni ma con la stessa derivazione, nell'onomastica italiana sono presenti i nomi Abbondanza ed Abbondanzio; quest'ultimo ha il medesimo significato di Abbondio e festeggia il proprio onomastico il 16 settembre in ricordo di sant'Abbondanzio martire nel Lazio nel sec. III-IV.
Il nome Abbondanza riprende invece il nome della dea Abundantia (=la Ricchezza), che da divinità romana divenne nel Medioevo una sorta di fata portatrice del successo, tradizionalmente raffigurata con la Cornucopia, il corno della capra Amaltea che aveva allattato Giove da bambino. Abbondanza può essere considerato anche un nome devozionale, derivato dal culto per la Madonna dell'Abbondanza, venerata nell'omonimo santuario nel Leccese: viene festeggiata la seconda domenica di luglio.

Abdone, Abdìa, Abdiele

Questi nomi hanno in comune l'origine dalla radice ebraica aubed (=servo); in Abdìa vi si aggiunge Yah, diminutivo di Yahweh, il nome proprio di Dio, mentre in Abdiele vi si unisce El, che significa Dio più genericamente. Il significato complessivo di tutti questi nomi è pertanto servo di Dio.
Il 30 luglio si ricorda sant'Abdon (sec. III-IV), nobile persiano condotto a Roma in schiavitù e condannato al martirio insieme a san Sennen, suo compagno di sventure. Il 19 novembre invece si onora sant'Abdìa, uno dei profeti minori della Bibbia.

Abelardo, Everardo, Berardo

Abelardo ed Everardo sembrano essere due varianti di uno stesso nome germanico, che dovrebbe trarre origine dai vocaboli eber (=cinghiale), e hardhu (=valoroso, coraggioso); il significato pertanto dovrebbe essere coraggioso come un cinghiale. In alternativa, questi nomi potrebbero essersi composti dalla voce ebar (=principe) con il significato di principe coraggioso.
Il nome Abelardo è legato alla figura del filosofo Pietro Abelardo (sec. XI-XII), chierico e maestro di logica e dialettica, fiero avversario di san Bernardo di Chiaravalle, ricordato anche per il passionale amore per Eloisa, sua allieva poi costretta a farsi badessa.
Il femminile Abelarda rimanda al personaggio dei fumetti di nonna Abelarda, nonnina tutto pepe che deve salvare il regno del nipote da continui ed imminenti rovesci economici.
Da Everardo deriva il nome Berardo, il cui onomastico può essere festeggiato il 19 dicembre, in memoria di san Berardo da Pagliara (sec. XI-XII), vescovo ed oggi patrono di Teramo, mentre il 22 giugno si ricorda sant'Eberardo vescovo a Salisburgo nel sec. XII.

Abele

L'origine del nome Abele è piuttosto incerta: tradizionalmente lo si ricollega al termine ebraico hebel, che significa soffio vitale; tuttavia non è da escludere che derivi dall'assiro habal che invece significa figlio.
Nella Bibbia, Abele è il secondogenito di Adamo ed Eva, ucciso dal fratello maggiore Caino perché quest'ultimo era geloso della preferenza che Dio aveva espresso all'offerta di un agnello del gregge di Abele rispetto ai frutti coltivati da Caino.
L'onomastico cade il 5 agosto in memoria di sant'Abele vescovo a Reims nel sec. VIII.

Abenzio

Abenzio è un nome di origine celto-iberica, di cui però non si conosce il significato. L'onomastico cade il 7 giugno in ricordo di sant'Abenzio martire in Spagna nel sec. IX.

Abibone, Habib

Abibone (talvolta Abibo) è la trascrizione italiana del nome arabo Habib, tratto dalla radice sumerica hab, che significa padre.
L'onomastico cade il 2 settembre in memoria di sant'Abibo di Edessa, martire in Terrasanta le cui spoglie furono portate a Pisa dai primi Crociati.

Abigail

Abigail, con il diminutivo Abby, è un nome discretamente diffuso negli Stati Uniti e nei paesi di lingua inglese, ma è ancora piuttosto raro in Italia. Deriva dall'ebraico, da ab (=padre) e ghilah (=gioia, esultanza), e gli vengono attribuiti due diversi significati: uno più tenero e familiare, gioia del padre, oppure uno più mistico, il Padre (Dio) è giubilo.
Nella Bibbia, Abigail è il nome di una delle mogli del re Davide, una danzatrice, già vedova di Nabal. Viene chiamata Abigaille invece la principale figura femminile del Nabucco di Verdi: schiava babilonese creduta a torto figlia del re Nabuccodonosor, ne usurpa il trono ed ordina la messa a morte degli ebrei deportati per rivalersi di un rifiuto d'amore.

Abilio

Abilio è un nome di probabile origine ebraica: potrebbe essere composto dalle voci ab (=padre) e hail (=forza) e potrebbe pertanto significare forza del padre oppure il Padre (Dio) è forza.
L'onomastico ricorre il 22 febbraio in memoria di sant'Abilio vescovo in Alessandria d'Egitto.

Abramo

L'etimologia di Abramo, nome del primo grande patriarca di ebrei e musulmani, viene spiegata addirittura nella Bibbia, dov'è narrato che fu Dio stesso a cambiare il nome di Abram (=il padre sommo oppure [figlio] di un nobile padre) in Abraham, che doveva significare padre di una moltitudine, quando gli promise una discendenza pari al numero delle stelle in cielo, pur essendo lui e sua moglie Sarah ormai molto anziani ed ancora senza figli.
Il patriarca Abramo viene ricordato il 9 ottobre, mentre il 19 dicembre si onora sant'Abramo confessore d'origini armene.
Nei paesi di lingua inglese è in uso la forma Abraham, con i diminutivi Abe e Bram; per gli arabi, Abramo diventa Ibrahim.
A dar lustro alla versione inglese del nome, Abraham Lincoln (1809-1865) [nell'immagine], sedicesimo Presidente degli Stati Uniti e sicuramente uno dei più importanti: fu Lincoln ad abolire la schiavitù in America (1863), riuscendo poi anche a domare gli Stati Confederati che avevano dato inizio alla Guerra di Secessione alla sua elezione alla Casa Bianca.
Ed ancora Abraham "Bram" Stoker (1847-1912), l'autore irlandese di romanzi gotici, padre di Dracula.

giovedì 28 agosto 2008

Acacio, Acazio

Questi nomi sono adattamenti dell'ebraico Achazyah, che significa tenuto [stretto] da Dio.
Gli onomastici cadono il 27 novembre in ricordo di sant'Acacio martire in Armenia ed il 9 aprile in memoria di sant'Acazio vescovo.

Acanto, Acantha

Nella mitologia greca, Acantha (o Acanto) era il nome di una ninfa per cui Apollo perse la testa; ma Acantha respinse il dio, graffiandogli il viso, e lui la trasformò nel fiore dell'acanto.
Letteralmente, akantha in greco significa spina: le foglie d'acanto sono infatti molto appuntite, ed in epoca classica venivano prese a modello per la decorazione dei capitelli delle colonne.

Achille

Il nome Achille ha origini pregreche, talmente antiche che il significato è alquanto incerto. Secondo l'ipotesi più diffusa, dovrebbe derivare dalle due parole tachýs (=veloce) e lychòs (=lupo) con il significato di veloce come un lupo.
La velocità era appunto una delle tante doti fisiche dell'eroe greco Achille [nell'immagine, interpretato da Brad Pitt nel film Troy], figlio mortale della ninfa marina Teti che, paventandone la morte in guerra, ancor bambino lo immerse nelle acque del fiume infernale Stige che lo avrebbero reso invulnerabile ad ogni arma: Teti teneva il pargolo per il tallone, che quindi non si bagnò e restò l'unico punto debole dell'eroe. Secondo una versione del mito, fu Peleo, il padre, a strappare il bambino dalle mani della madre prima che potesse immergerlo completamente, temendo che essa volesse annegarlo; da questa versione, deriva un'altra possibile etimologia del nome di Achille, che potrebbe significare senza labbra (dal prefisso privativo a- e dal vocabolo cheilos=labbro), poiché Teti, infuriata, lasciò Peleo ed il figlio per tornare a vivere nel mare e quindi non allattò mai il figlio. Cresciuto ed accresciutasi la fama della sua invulnerabilità, Achille partì controvoglia per la guerra di Troia, ma si affermò come il miglior guerriero nelle schiere greche, finché non venne colpito proprio al tallone da una freccia scagliatagli dal pavido Paride. "Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta": così si apre l'Iliade di Omero, che si conclude con i funerali del troiano Ettore, ucciso e straziato da Achille per vendicare la morte dell'amato amico Patroclo.
Altre ipotesi sull'origine del nome lo riconducono ad un aggettivo del greco antico che significherebbe bruno, scuro, oppure lo fanno derivare dalle voci akhos (=dolore) e laos (=popolo, esercito) con il significato, anch'esso riconducibile alla figura dell'eroe mitologico, di [colui che procura] dolori a molti.
Per l'onomastico, generalmente si fa riferimento alla variante Achilleo, più fedele all'originale greco Achilleús: può essere festeggiato il 12 maggio (in ricordo di sant'Achilleo martire) oppure il 15 dello stesso mese (in memoria di sant'Achilleo vescovo in Tessaglia).

Acilio/a

Acilio era un gentilizio plebeo latino, portato da diversi consoli dell'età repubblicana. Potrebbe verosimilmente avere origini etrusche, oppure in alternativa derivare dall'aggettivo latino acer, con il significato di acuto, vivace.

Acuzio

Nome piuttosto singolare, tratto dal latino con il significato di acuto, pungente. Festeggia l'onomastico il 19 luglio in onore di sant'Acuzio martire a Pozzuoli nel sec. IV con altri compagni di fede.

mercoledì 27 agosto 2008

Ada

Il nome Ada compare nella Bibbia, dove Adah è la moglie di Esaù. In ebraico potrebbe significare adornata, oppure allegra, lieta (da eadak=rallegrarsi), ma può essere adoperato anche come un diminutivo di Adele o di Adelaide.
Si ricordano la matematica inglese Ada Lovelace (1815-1852), figlia di Lord Byron, e la poetessa Ada Negri (1870-1945).
L'onomastico si festeggia il 4 maggio, in ricordo di sant'Ada badessa a Le Mans nel sec. VII.

Adalberto, Ethelbert, Ethel

Nome d'origine germanica, Adalberto è composto dai vocaboli athala (=nobile) e bertha (=illustre, splendente) e significa splendente per nobiltà.
Molto in voga nel Medioevo, fu portato da Adalberto d'Ivrea, Re d'Italia nel sec. X.
Varianti meno comuni di questo nome sono Edilberto ed Edelberto, che ricalcano la variante anglosassone Ethelbert. Il nome femminile inglese Ethel è un diminutivo più comune dell'originario Ethelberta.
L'onomastico può essere festeggiato il 23 aprile con sant'Adalberto Voytek, martire verso l'anno Mille, vescovo di Praga e patrono della Polonia; oppure il 3 giugno, con sant'Adalberto vescovo a Como. Il 24 febbraio si ricorda invece il Re anglosassone sant'Ethelbert del Kent (sec. VI-VII), canonizzato per l'importante ruolo d'introduzione del Cristianesimo in Inghilterra.

Adalgisa, Adelchi

Nome d'origine germanica, Adalgisa è composto dai vocaboli athala (=nobile) e gisil (=freccia), significa quindi nobile freccia; altra ipotesi è che derivi dal verbo giessen (=versare) con il significato colei che spande nobiltà.
L'Adalgisa più famosa è probabilmente l'antagonista femminile nella Norma di Vincenzo Bellini, dove Adalgisa e Norma sono entrambe sacerdotesse dei Galli all'epoca dell'invasione romana ed amano lo stesso uomo, il proconsole Pollione; quando Adalgisa scopre della relazione del proconsole con Norma, che gli ha già dato due figli, lei è disposta a farsi da parte, ma la storia ha una svolta tragica.
Tra le possibili varianti, ci sono Adelgisa ed Adelchise.
Per l'onomastico, generalmente si fa riferimento al maschile Adalgiso, che festeggia il 7 ottobre con sant'Adalgiso vescovo a Novara.
Un'altra variante maschile è Adelchi, nome del protagonista dell'omonima tragedia del Manzoni, ispirato alla figura storica del principe Adelchi (sec. VIII), figlio di Desiderio, ultimo Re longobardo d'Italia sconfitto dai Franchi di Carlo Magno.

Adamante, Diamante

Il nome Adamante deriva dal greco: composto dal prefisso privativo a- e dal verbo damazo (=domare), significa indomabile.
Da Adamante deriva Diamante, inteso sia come nome personale ambigenere, sia come il nome di una splendida pietra caratterizzata dall'incomparabile durezza.

Adamo

Secondo la Genesi biblica, Adamo è il nome del primo uomo creato da Dio, a sua immagine e somiglianza [nell'immagine, la Creazione di Adamo di Michelangelo nella Cappella Sistina]. Dio plasmò l'uomo dalla terra argillosa; il nome del nostro progenitore è infatti legato al termine ebraico adhamah (=terra) e dev'essere interpretato come nato dalla terra o, in senso generale, uomo.
Il biblico Adamo non viene considerato ufficialmente tra i santi, pur essendo ricordato insieme ad Eva il 24 dicembre. L'onomastico perciò viene solitamente festeggiato il 16 maggio, in memoria di sant'Adamo abate a Fermo.

Addolorata, Dolores

Il nome Addolorata (=provata dai dolori) deriva dalla devozione per una particolare celebrazione liturgica mariana, dedicata ai Sette Dolori della Beata Vergine Maria, che cade il 15 settembre.
Alla medesima celebrazione s'ispira il nome spagnolo Dolores (=i Dolori [di Maria]).
Tra i personaggi celebri, Dolores O'Riordan, voce (inconfondibile) e leader del gruppo irlandese dei Cranberries, e successivamente cantante solista. Tra i brani da citare: Promises [nel video], Just my Imagination e Animal Instinct.

Adelaide, Heidi

Nome d'origine germanica, composto dalla parola athala (=nobile) e dal suffisso -heid, Adelaide significa nobile d'aspetto, dal nobile portamento. Inevitabile che venisse portato da numerose contesse, regine ed imperatrici.
Tra queste, Adelaide di Susa, Marchesa di Torino nel sec. XI, che in terze nozze sposò il conte Oddone di Savoia, figlio di Umberto I Biancamano. Adelaide portò in dote ai Savoia gran parte del Piemonte, gettando le premesse per la successiva progressiva espansione dell'influenza della famiglia comitale transalpina sull'Italia. Amatissima dai sudditi, patrona di artisti e fondatrice di monasteri, Adelaide ebbe un ruolo importante anche nella vicenda di Canossa, dove l'Imperatore Enrico IV, suo genero, dovette recarsi in penitenza davanti al Pontefice che l'aveva scomunicato.
Adelaide è anche il nome di una grande città sulla costa meridionale dell'Australia, così battezzata in onore della regina Adelaide di Sassonia-Meiningen, consorte di Guglielmo IV, Re di Gran Bretagna e di Hannover.
Molte sante portarono questo nome: l'onomastico viene celebrato generalmente il 16 dicembre, giorno in cui viene ricordata sant'Adelaide di Borgogna (sec. X), vedova prima di Re Lotario II d'Italia, quindi dell'Imperatore Ottone I, reggente del Sacro Romano Impero per il figlio Ottone II e successivamente anche per il nipote Ottone III; terminati gli obblighi imperiali con l'emancipazione del nipote, si dedicò ad opere di carità ed alla fondazione di conventi, dove essa stessa si ritirò negli ultimi anni.
Una variante meno comune del nome è la forma Adelasia, che festeggia un onomastico proprio il 23 settembre.
In tedesco, Adelaide diventa Adelheid, nome talvolta celato dietro i diminutivi Elke e Heidi; quest'ultimo non può non essere associato all'omonimo cartone animato giapponese [nell'immagine], giunto in Italia alla fine degli Anni '70; l'anime è stato tratto da un romanzo per l'infanzia della scrittrice svizzera Johanna Spyri, pubblicato alla fine dell'Ottocento.

Adele

Adele è un nome d'origine germanica, derivante dal termine athala (=nobile). Può considerarsi nome a sé, oppure diminutivo di Adelaide.
L'onomastico cade il 24 dicembre, in onore di sant'Adele di Pfalzel (sec. VIII), contessa di Fiandra divenuta badessa del monastero benedettino da lei fondato.
Tra le varianti, si citano Atala, Adela, dal sapore vagamente spagnoleggiante, ed Adelia; molto comune è il diminutivo Adelina che, con il maschile Adelinoha un proprio onomastico il 3 febbraio. Poco comune il maschile Adelio.

Adelfo/a

Nome ormai piuttosto raro, significa fratello o sorella (letteralmente, figlio/a dello stesso utero, da delphys=utero).
Sant'Adelfo vescovo di Metz (sec. V) viene ricordato il 29 agosto.

Adelmo

Adelmo è un nome d'origine germanica: deriva dalla composizione di athala (=nobile) ed helma (=elmo, protezione) con il significato di nobile protezione.
Adelmo Fornaciari è il vero nome del cantante Zucchero: nel videoclip, il brano Diamante, scritto per lui da Francesco DeGregori.
L'onomastico ricorre il 25 maggio in onore di sant'Adelmo abate in Inghilterra.

Adelinda, Delinda

Il nome Adelinda, così come la versione ipocoristica Delinda e le più rare relative forme maschili, derivano tutti dall'unione dei vocaboli germanici athala (=nobile) e linta (=scudo in legno di tiglio): gli si attribuisce il significato di nobile scudo.
L'onomastico ricorre il 23 novembre.