domenica 17 agosto 2008

Anastasio/a

Il nome Anastasio/a nasce nella cerchia dei primi Cristiani, dal sostantivo greco anàstasis (=resurrezione), nell'accezione di destinato/a alla resurrezione o risorto/a a nuova vita.
La diffusione del maschile è andata progressivamente diminuendo, ma è ben attestata per quanto riguarda il passato: portarono questo nome due Imperatori bizantini, quattro papi (da sant'Anastasio I, contemporaneo di sant'Agostino, ad Anastasio IV, che nel 1153 cercò di metter fine al contrasto tra Roma e l'Impero, nella figura di Federico I Barbarossa, per la nomina dei vescovi) e svariati santi: tra questi, il martire sant'Anastasio "il Giovane", patriarca d'Antiochia, celebrato il 21 dicembre.
La forma femminile a tutt'oggi è ancora mediamente diffusa, soprattutto all'estero, dove si registrano anche dei gradevolissimi diminutivi: il francese Assia, l'inglese Stacey, il tedesco Tasja ed il russo Nastassja. Tra i personaggi famosi: l'attrice tedesca Nastassja Kinski (Golden Globe per Tess nel 1979) e la cantautrice Anastacia [nel video, il suo primo successo, Not that kind].
Gran parte della fama del nome è dovuta alle leggende fiorite sul conto della granduchessa Anastasia Romanova, quartogenita dello Zar Nicola II, morta diciassettenne nel 1918 nell'eccidio di Ekaterinburg insieme all'intera famiglia imperiale. Tuttavia, per quasi tutto il Novecento si susseguirono voci che Anastasia fosse miracolosamente sopravvissuta e diverse donne pretesero di essere l'unica erede ancora in vita dello Zar; tra queste, la polacca Anna Anderson, che dopo un tentativo di suicidio nel 1920, fu ricoverata in un manicomio, apparentemente affetta d'amnesia finché non cominciò ad asserire di essere la granduchessa Anastasia. Alla vicenda s'ispirarono diversi film, tra cui il più famoso l'Anastasia di Litvak del 1956, che valse ad Ingrid Bergman l'Oscar ed il David di Donatello.
Per Anastasia, l'onomastico cade il 25 dicembre, quando si commemora sant'Anastasia di Sirmio, martire d'origine patrizia del IV secolo.

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