mercoledì 13 agosto 2008

Aristeo, Aristide

Il nome Aristèo è tratto dall'aggettivo greco àristos, che significa il nobile, il migliore; da Aristèo deriva Aristide, che ne è il patronimico, ma in senso traslato può anche essere inteso come il figlio del migliore oppure di nobilissima stirpe.
Nella mitologia greca, Aristèo era figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene; venne cresciuto da Ermes, che gli insegnò l'apicultura, arte che lui in seguito tramandò agli uomini. Innamoratosi di Euridice, tentò di rapirla prima delle sue nozze con Orfeo, ma nel tentativo di sfuggirgli la driade calpestò un serpento velenoso, il cui morso la uccise. Le altre driadi per vendetta gli sterminarono le api; per placare la loro ira, Aristèo uccise alcuni capi della sua mandria, ed in seguito, tornato sul luogo del sacrificio, trovò nelle carcasse degli animali uno sciame di api che lo ripagò ampiamente della perdita subita.
Aristide (sec. VI-V a.C.) fu invece un personaggio storico: un generale ateniese che contribuì considerevolmente alle vittorie dei greci sul ben più numeroso esercito persiano nei pressi di Salamina e di Maratona. Fu molto famoso tra i contemporanei per la propria rettitudine.
L'onomastico cade il 31 agosto, in ricordo di sant'Aristide Marciano, filosofo anch'egli ateniese.

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