Il nome Virgilio deriva da quello di una gens romana, la gens Vergilia, di probabilissima ascendenza etrusca: come Virginio/a, viene legato al nome personale etrusco Vercna, che forse significa fuoco. Tuttavia la tradizione lo associa per assonanza al latino verga, che significa bastone, oppure alla voce vireo (=verdeggiante, giovanile).
Alla gens Vergilia apparteneva Publio Virgilio Marone, poeta del sec. I a.C., autore dell'Eneide, il poema epico che narra della fuga dell'eroe Enea dopo la caduta di Troia ed il suo sbarco nel Lazio, massima espressione della mitologia imperiale ai tempi di Augusto e della gens Iulia che vantava da Iulo, figlio di Enea, i propri natali; la gloria del poeta fu tale che, più di mille anni più tardi, Dante ancora lo additava a nume e maestro, e gli affidò il ruolo di guida nel suo cammino attraverso l'Inferno ed il Purgatorio.
L'onomastico ricorre il 27 novembre in onore di san Virgilio di Salisburgo, astronomo d'origini irlandesi e vescovo in Austria nel sec. VIII, protagonista di diverse dispute dottrinali anche in materia astronomica.
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