Il significato dei nomi Desiderio/a e Desiderato/a è evidente: [figlio/a] desiderato/a. Traggono tutti origine dal verbo latino desiderare, che letteralmente significa "osservare le stelle" (da sidera=cielo, plurale di sidus=astro), romantica metafora del desiderio.
I nomi Desio/a e Derio/a vengono indicati come diminutivi di Desiderio; Didier invece è la traduzione francese di Desiderio, mentre Desirèe traduce Desiderata.
Si chiamava Desiderio (sec. VIII) il Re dei Longobardi e d'Italia padre del manzoniano Adelchi e della principessa Ermengarda che egli diede in sposa a Carlo Magno che poi però la ripudiò e, intervenendo nelle dispute tra Desiderio ed il Papato, segnò la caduta politica dell'ex suocero, cui sottrasse il regno. Desiderata è il nome con cui viene indicata dagli storici la figlia di Desiderio, in alternativa al nome Ermengarda inventato dal Manzoni, giacché nessuno storico contemporaneo ne ha tramandato il vero nome.
Desirèe Clary (1777-1860, nota anche come Desideria di Svezia) fu da giovanissima fidanzata al generale Napoleone Bonaparte, il cui fratello maggiore Giuseppe (successivamente Re di Napoli e poi di Spagna) aveva sposato sua sorella, Juliet Clary; Desirèe invece sposò il generale Bernadotte che sarebbe poi diventato Re di Svezia e Norvegia con il nome di Carlo XIV, costringendola a lasciare Parigi, dove grazie alle importanti amicizie e parentele, s'era costruita una piccola corte, per la fredda Stoccolma dove non fece mai nulla per essere accolta come regina con benevolenza.
L'onomastico cade il 23 maggio in ricordo di san Desiderio di Genova, vescovo a Langres nel sec. IV, martire sotto i Vandali.
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