Nel mito greco, Orfeo era un musico di origini trace, figlio della musa Calliope emaestro nell'uso della lira, che con il proprio canto incantava i mortali ma anche gli elementi della natura. Era innamorato della ninfa Euridice che, un giorno, per sfuggire ad un altro pretendente, pestò un serpente che la morse e l'uccise. Orfeo scese negli Inferi, incantandone anche i custodi, quindi mosse a compassione Persefone, la regina dei morti, che intercedette per lui presso il proprio sposo, Ade. Ade acconsentì che Euridice tornasse con Orfeo tra i vivi, a patto che, lungo tutta la via per tornare alla luce del giorno, Orfeo non si voltasse a guardarla; temendo un inganno, o ansioso di vedere il bel volto dell'amata, Orfeo non seppe trattenersi dal guardarla e subito la vide sparire per sempre nel buio degli Inferi. Orfeo da allora rinunciò al canto e all'amore: questa decisione fece infuriare le Baccanti, le donne del seguito di Dioniso dedite all'ebrezza e alle orge, che, in seguito all'ennesimo rifiuto di unirsi ai loro folli riti, uccisero Orfeo smembrandone il corpo, mentre la sua magica lira fu assunta in cielo a formare una costellazione.
Non si conoscono con certezza l'origine ed il significato del nome; del resto, anche il mito risaliva agli albori della cultura greca. Tuttavia, alcuni studiosi lo connettono al vocabolo greco orphanòs (=colui che rimane da solo).
Ad Orfeo è intitolato un brano di Carmen Consoli [nel videoclip].
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