Il nome Pirro deriva dalla voce greca pyrros, che significa del colore del fuoco, biondo-rosso.
Pirro II d'Epiro (sec. III a.C.) è ricordato come sovrano generoso ed abile stratega: mosse guerra a Roma che, in quel perioso, si stava espandendo nella Magna Grecia, ergendosi a protettore delle genti dell'Italia meridionale. Qui vinse importanti battaglie, ma ad altissimi costi in vite umane (da cui l'uso proverbiale della locuzione vittoria di Pirro). Alla fine di una guerra durata cinque anni, durante cui gli uomini di Pirro avevano combattuto anche i Cartaginesi per liberarne la Sicilia, Pirro venne sconfitto nei pressi del villaggio di Maleventum, che per l'occasione venne ribattezzato Beneventum.
Nel mito, Pirro era il soprannome di Neottolemo, il figlio di Achille che l'affiancò nella guerra di Troia: i sovrani dell'Epiro vantavano di esserne i discendenti diretti. Pirra era invece la figlia di Epimeteo e Pandora, sposa di Deucalione: con il marito fu l'unica superstite al diluvio universale con cui il divino Zeus pose fine all'Età dell'oro; quando le acque si ritirarono, essi ripopolarono la terra gettando dietro le loro spalle dei sassi, che si tramutarono in uomini e in donne.
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