Teti e Tetìde sono due nomi femminili della mitologia greca, tratti probabilmente dalla voce tethe che significa nutrice; potrebbero però essere tratti da un'antica radice accadico-assira, connessa alla voce tiamtu (=il mare).
Infatti Tetide e Teti erano entrambe due divinità marine: Tetìde, figlia di Urano (=il Cielo) e Gaia (=la Terra), aveva sposato il fratello Oceano, generando con lui tremila fiumi e tremila ninfe marine; Teti era a propria volta una ninfa del mare, la più bella tra le figlie di Nereo, il cui destino era di dare alla luce un figlio più potente del proprio padre: il sommo Zeus s'innamorò di lei, ma, appresa la profezia, rinunciò a farla propria sposa per non essere spodestato da un figlio com'era accaduto a suo padre Crono ed al nonno Urano; fu costretta perciò a sposare il mortale Peleo, ed alle sue nozze parteciparono tutte le divinità tranne la Discordia, che per vendicarsi fece rotolare tra i convitati una mela d'oro destinata alla più bella delle dee; ne seguì una diatriba tra le dee, che avrebbe in seguito segnato il destino dei mortali, conducendoli ineluttabilmente alla guerra di Troia, e dello stesso Achille, figlio di Teti e Peleo.
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