Al maschile si diffuse dall'inizio del Novecento per la popolarità del giovanissimo protagonista del romanzo Kim di Rudyard Kipling; in questo caso, Kim è il diminutivo del nome Kimball, in realtà più comune come cognome che come personale; Kimball potrebbe derivare da un più antico nome gallese che significa capo guerriero, anche se talvolta viene indicato come variante di Kimberley, l'altro nome di cui Kim viene utilizzato come diminutivo.
La forma Kimberley deve essere considerata ambigenere, mentre le altre varianti grafiche sono esclusivamente femminili. Il nome deriva da quello della città sudafricana di Kimberly, fondata a fine Ottocento a seguito di ingenti ritrovamenti di diamanti, battezzata in onore del conte di Kimberley e teatro della guerra anglo-boera; il cognome del conte è tratto a propria volta da un'omonima cittadina inglese: il toponimo è tratto dalla contrazione del personale femminile inglese Cyneburga e della voce anglosassone leah (=radura disboscata), e significa pertanto la radura di Cyneburga.
L'onomastico potrebbe essere festeggiato proprio in onore di santa Cyneburga (sec. VII), principessa anglosassone che fondò un'abbazia; il suo nome significa fortezza reale (da cyne=reale e burg=forte).
Da ricordare le attrici Kim Novak (Picnic, Una strega in paradiso, La donna che visse due volte di Hitchcock), Kim Basinger [nell'immagine] (Mai dire mai, Nove settimane e mezzo, L.A. Confidential con cui vinse l'Oscar nel 1998) e Kim Cattral (Samatha in Sex & the City).
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