Questo nome sembra essere un'invenzione di Torquato Tasso, che lo impone ad uno dei principali personaggi femminili della sua Gerusalemme Liberata. Qui Armida è una bellissima maga pagana, inviata dallo zio, Signore di Damasco, sul campo dei Crociati per irretirne il maggior numero possibile; con l'inganno e con la propria bellezza, riesce infatti a condurre via con sé alcuni dei migliori paladini cristiani: li imprigiona in un magico castello e sta per consegnarli al Re musulmano d'Egitto, quando il prode Rinaldo glieli sottrae. Armida giura vendetta e riesce a rinchiudere l'eroe nel suo castello; lui cade addormantato e lei se ne innamora perdutamente. Con la magia, gli fa dimenticare i propri doveri, ed insieme vivo un periodo d'amore totale in un giardino incantato. Rinaldo in seguito viene ricondotto sul campo di battaglia ed Armida, sentendosi ferita nell'orgoglio, nuovamente gli giura vendetta: vorrebbe ucciderlo con il proprio arco, ma non riesce a scoccare le frecce per il troppo amore. Alla fine, i due amanti si ricongiungono, Armida si converte alla fede e Rinaldo le giura amore eterno.
Il nome potrebbe essere connesso ad arma, ed in tal senso potrebbe significare l'armata, la bellicosa.
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