Ippolito/a è un nome d'origine greca: deriva da hippos (=cavallo) e lyein (=sciogliere) e significa colui/lei che sbriglia i cavalli. Il significato e la derivazione sono i medesimi del più raro Lisippo/e.
Nel mito greco, Ippolita era una regina delle Amazzoni: la sua magica cintura, donatale dal dio della guerra Ares, la rendeva fortissima; le fu sottratta da Eracle (nona delle sue dodoci fatiche) che la fece prigioniera. In seguito, Ippolita venne rapita da Teseo, re di Atene, che di lei si era innamorato: la guerra tra Atene e le Amazzoni terminò solo con le loro nozze.
Ippolita morì dopo aver dato a Teseo un figlio, Ippolito. Il giovane si votò ad Artemide ed alla castità, facendo infuriare la dea Afrodite che, per vendetta, fece sì che d'Ippolito s'innamorasse perdutamente Fedra, la sua matrigna. Respinta, Fedra si suicidò, lasciando però a Teseo una lettera in cui accusava Ippolito d'averla violata; Teseo maledisse il figlio: un mostro marino spaventò i cavalli che tiravano la sua biga ed egli perì trascinato nella fuga dagli animali. Ippolito venne assunto in cielo, andando a formare la costellazione dell'Auriga.
Tra i personaggi che portarono il nome Ippolito: il poeta veronese Ippolito Pindemonte (1753-1828) che tradusse l'Odissea; lo scrittore Ippolito Nievo (1831-1861; Le confessioni di un italiano) che prese parte alla spedizione dei Mille, durante la quale trovò la morte.
Si chiamava Lisippo uno dei più noti scultori greci, nel sec. IV a.C.
L'onomastico cade il 13 agosto in onore di sant'Ippolito martire a Roma nel sec. III, già carceriere di san Lorenzo.
Si chiamava Lisippo uno dei più noti scultori greci, nel sec. IV a.C.
L'onomastico cade il 13 agosto in onore di sant'Ippolito martire a Roma nel sec. III, già carceriere di san Lorenzo.
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