martedì 27 febbraio 2007

Sabino/a, Savino/a, Sabello/a

I sabini erano un antico popolo italico dell'Umbria e del Reatino che parlava una lingua osca e, dopo un iniziale scontro per motivi di confini e pascoli, finì con il fondersi con il popolo latino: fusione ricordata con il leggendario episodio del ratto delle Sabine. Secondo il mito, i Romani guidati da Romolo, appena fondata la loro nuova città, avevano bisogno di donne per metter su famiglia ed in branco rapirono le fanciulle sabine; ne seguì uno scontro che si concluse quando le stesse giovani, guidate da Ersilia presa in sposa da Romolo, implorarono padri e fratelli di pacificarsi con i loro nuovi mariti; in seguito il re sabino, Tito Tazio, regnò congiuntamente a Romolo sul nuovo popolo fino alla sua morte.
Sabino/a e la variante Savino/a sono dunque nomi etnici, inizialmente soprannomi di romani di ascendenza sabina. Stesso discorso per il nome Sabello/a, relativo al popolo sabello, affine a quello sabino ma stanziato nel Sannio e nel Molise. Sabino e sabello sembrerebbero poi derivare dalla radice indoeuropea swebh, che indica il concetto di "legame di sangue" e "comunità".
Tra le Sabina da ricordare: l'imperatrice romana Vibia Sabina (sec. I-II), moglie di Adriano; l'attrice comica Sabina Guzzanti [nell'immagine]; le conduttrici televisive Sabina Ciuffini e Sabina Stilo.
Il 9 febbraio vengono ricordati san Sabino di Canosa, vescovo benedettino del sec. V-VI, e san Sabino di Avellino, vescovo sel sec. VI; il 29 agosto invece si celebra santa Sabina, giovane martire romana del sec. II. L'11 luglio si ricorda san Savino di Brescia ed il 30 gennaio si onora santa Savina di Lodi (sec. III-IV).

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