Questi nomi, tutti piuttosto insoliti, hanno in comune il fatto di essere patronimici di lingua ebraica, composti dalla voce bar (=figlio) e da un secondo elemento interpretabile come un personale, come altri nomi oggi più comuni quali Barnaba o Bartolomeo.
Barachisio significa figlio di Achis e festeggia l'onomastico il 29 marzo; Barsanufio significa figlio del giudice Ufio e viene ricordato l'11 aprile.
Barabba infine significa figlio di Abbà: Abbà significa "padre" e può essere inteso sia come nome personale sia come appellativo devozionale, sicché Barabba significa anche figlio del Padre. Secondo i Vangeli, si chiamava Barabba (Yeshu bar-Abbà) un malvivente che si trovava nelle prigioni di Gerusalemme nei giorni del processo a Gesù Cristo e che fu liberato per acclamazione popolare quando il governatore Ponzio Pilato, nel tentativo di non macchiarsi della condanna del Nazareno, chiese invano alla folla di scegliere tra Cristo e Barabba.
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